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Omaggio a Feliciano Iannella

8 Settembre 2009

Omaggio a Feliciano Iannella

E’ con immensa gioia e commozione che ricordiamo questa mattina il “maestro” Feliciano Iannella, sicuramente, per il profondo sentimento di affetto, stima e amicizia che ci lega alla sua persona. Abbiamo voluto chiamarlo  “maestro” non per sottolinearne l’attività didattica, peraltro, ottimamente svolta presso le scuole elementari di Sabaudia, ma perché per molte persone della mia generazione, ha rappresentato effettivamente un maestro di vita, un esempio da imitare, una persona cui ispirarsi quotidianamente.   

Feliciano Iannella ci ha insegnato che quando si ama la città in cui si vive, quando si è mossi da uno spirito di servizio nei confronti di una comunità, quando si hanno progetti importanti da raggiungere ed in cui fortemente credere, bisogna combattere, lavorare, impegnarsi strenuamente, con tenacia, caparbietà, a dispetto di tutto e di tutti per riuscire.
Ci ha insegnato che è necessario non lasciarsi avvilire dalle difficoltà, dall’indifferenza di chi è più potente, dalla tracotanza di chi non vuol comprendere, perché alla fine il tempo nonostante tutto, da sempre ragione a chi ha obiettivi più alti, a chi si è impegnato con serietà, a chi ha lavorato di più e meglio. E gli obiettivi raggiunti dal maestro Iannella sono veramente importanti per questa nostra città a cominciare dalla nascita di una istituzione fondamentale qual’ è una biblioteca comunale.

Nata il 25 maggio 1964 occupava inizialmente solo 76 mq. del pianoterra del palazzo civico e conteneva circa 900 volumi. Le risorse economiche erano molto limitate per cui egli offrì di prestare la propria opera gratuitamente e senza l’aiuto di altro personale, e questo fino al 1970 quando fu affiancato dalla preziosissima collaborazione di Maria Corradi che tutti per affetto  chiamavano “la signora Cocca” e che tale è rimasta fino ai nostri giorni  per la maggior parte dei sabaudiani. Eppure in tantissimi la frequentavamo e mentre noi crescevamo la Biblioteca cresceva con noi in metri quadri, ma soprattutto in servizi.

Fu organizzata una piccola camera oscura in cui era possibile sviluppare foto in bianco e nero, fu organizzata una sala mostre d’arte, nacque il fondo dedicato alla storia locale, fu attivato il servizio audiovisivi ed avviato un cineforum per i più grandi. L’attività della Biblioteca comunale di Sabaudia divenne così importante da essere riconosciuta nel 1972, rispetto al numero di abitanti della città, come prima biblioteca del Lazio e seconda a livello nazionale.
Ma il maestro Iannella non si fermò qui, nel frattempo con il professor Zei e l’architetto Tetro  realizzò  nella  Torre   civica  una ” mostra del mare e della civiltà”, in collaborazione con l’Ente Provinciale del Turismo che più tardi darà origine al Museo del Mare e della Costa, che oggi si trova nell’edificio attiguo alla Biblioteca comunale. E ancora, quasi non bastasse, l’istituzione del Museo Emilio Greco, uno degli artisti più grandi del nostro secolo, che ha scelto la nostra città quale ultima dimora e alla quale ha donato un gran numero di splendide opere.

Quando nel 1985 ricorse il ventennale della Biblioteca, il maestro scrisse un libro dal quale ho tratto una breve pagina che spiega in modo esemplare i sentimenti che lo hanno sempre ispirato e considero una sorta di testamento spirituale che egli ci ha lasciato:

Non per danaro, quindi, ma per amore assunsi la direzione di un servizio che doveva nascere. Ho sempre ritenuto, tra l’altro, la Biblioteca utilissimo strumento per tutti, ma in particolare per i meno finanziariamente dotati. La Biblioteca li pone su di una base di partenza più vicina agli altri per il conseguimento di una permanente crescita culturale. Ho sempre considerato il servizio di pubblica lettura una istituzione alla quale una civica amministrazione progredita non deve sottrarsi, e giacché nel caso di Sabaudia l’ostacolo primo da rimuovere era puramente di natura economica, offri al sindaco dr. Luigi Tavanti il mio gratuito apporto per la realizzazione.
Ringrazio pertanto quanti mi hanno consentito di poter dare alla Comunità il diuturno lavoro per oltre venti anni.

Senza questa fede, senza questo amore, non avrei potuto di certo sopportare scortesie, e ingenerosità, che pur tra tanti apprezzamenti, elogi e manifestazioni di stima non sono mancate.

Ognuno può dare solo quel che possiede.

La mia attività si è costantemente ispirata alla retta informazione, nella più assoluta neutralità ideologica, al massimo rispetto della personalità dell’utente, al più discreto intervento qualora sollecitato. Nella segnalazione per gli acquisti ho sempre cercato di giungere alle più valide espressioni di ogni pensiero.
Ho cercato di dar vita ad un razionale organico sviluppo del fondo librario tenendo presente le necessità dell’utenza del momento, anzi privilegiandola, senza però dimenticare la crescita culturale della stessa e quindi delle conseguenti necessità, nonché predisponendo quanto potesse essere utile alla potenziale utenza dell’intero territorio.

Non ricorderò per amore di brevità tutte le attività di cui Feliciano Iannella si è fatto promotore e gli oltre 10 libri che ha scritto sulla realtà pontina, ma vi assicuro che seppure oggi la Biblioteca conserva quasi 20.000 volumi, si trova in un luogo diverso e vede impegnato quotidianamente un personale che egli non ha mai conosciuto, in ogni angolo di questo edificio la sua presenza è fortissima e così il suo lavoro, il suo spirito, i suoi obiettivi perché rimane sempre e comunque il nostro “maestro” e quando qualche bambino che non ha avuto la stessa fortuna che abbiamo avuto noi nel conoscerlo ci chiederà :

” ma chi era Feliciano Iannella?” noi risponderemo: “Un grandissimo uomo che ha amato così tanto la sua città da farle il dono più bello che si può fare, le ha regalato il sapere, la scienza, l’arte che hanno fatto grande l’essere umano, le ha regalato una biblioteca”.

Daniela Carfagna

(Direttore della Biblioteca)

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