Il Museo è ricco di reperti relativi al mare e al rapporto che l’uomo ha da sempre intrecciato con questa grande risorsa.
È un percorso articolato che viene agevolato da brevi spiegazioni e inviti ad osservare e a compiere azioni pratiche. Seguendo il colore giallo il visitatore viene coinvolto in piccole sfide e attività di scoperta, alcune sono pensate espressamente per i più piccoli ma tutti si possono mettere alla prova.
L’esposizione si apre con le tracce di uomini che vivevano nella preistoria vicino alla costa, prosegue con i reperti di antiche civiltà trovati in mare e nei laghi costieri e si chiude con gli organismi marini che possono essere osservati nell’acquario o sotto forma di
varie tipologie di reperti.
L’archeologia preistorica
In questa sezione sono esposti numerosi reperti legati alla costruzione di strumenti a partire dalle rocce (selce ossidiana) che testimoniano la presenza di comunità umane di
Neanderthal e
Sapiens nell’area del Promontorio del Circeo. Ritrovamenti che raccontano anche dell’utilizzo del mare come risorsa alimentare, nonché come via di comunicazione e trasporto di minerali di grande importanza per le aree litoranee ed interne, sin dal paleolitico.
Una intera parete illustra le ere geologiche che sono tratteggiate a grandi linee anche grazie a fossili guida e ad attività pratiche.
Per l’archeologia classica
L’inizio del commercio con l’ossidiana introduce alla sezione dedicata al più complesso rapporto dell’uomo con il mare in epoca storica. La maggior parte dei reperti sono stati trovati sui fondali di fronte a Sabaudia, San Felice Circeo e il suo Promontorio, con l’importante eccezione di interessanti testimonianze di una produzione di sale legata al lago costiero di Caprolace, nel Parco Nazionale del Circeo. La scoperta della ricca collezione di anfore è assicurata da sfide e attività proposte.
Il ruolo economico dell’ambiente marino e l’influenza che esercitano alcuni suoi aspetti sulla produzione umana, vengono rappresentati da significativi esempi di oggetti d’uso comune che hanno come soggetto questo elemento naturale ed i suoi abitanti.
L’importanza e il ruolo delle navi si può dedurre anche dall’attenta osservazione della collezione delle monete romane di epoca imperiale romana.
Per la biologia marina
Gli organismi marini stupiscono per varietà di forme e modalità di muoversi, mangiare e riprodursi. I reperti presenti, le brevi spiegazioni, le tante attività proposte, gli spunti di riflessione, gli organismi che popolano l’acquario permettono di immergersi virtualmente nel Mediterraneo approfondendo la più recente forma di rapporto che l’Uomo ha instaurato con il mare: il piacere di ammirarlo e di saperne di più.
Dalla più piccola liscia conchiglia alle grandi dentature degli squali, dalle spugne più primitive al dente di un capodoglio, sono tanti gli elementi che rappresentano la grande biodiversità del mare vicino alla nostra costa.
Una ricca collezione di conchiglie donate al Museo, inoltre, permette di fare letteralmente il giro del mondo.
Il Museo è dedicato a Marcello Zei, paleoetnologo, allievo di Alberto Carlo Blanc, che ne fu il curatore e il primo direttore nel 1992, anno della sua fondazione.
Depliant museo mare costa Zei
Regolamento Museo del Mare e della Costa